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al testo di Amina Narimi
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Ti cerco con l’acqua nelle mani se ti concentri sulle labbra sono strisce una fessura di polvere arenaria aperta nella grotta del deserto sete- fiumi effimeri- alberi neri solo negli occhi rotola la luce si restringono le ombre fino in terra a macchie di umidità e millemila fenicotteri piantati nelle braccia come cespugli dalle gambe lunghe e il ventre sollevato pronto a bere. nel silenzio della gola stringo forte il mio rosario mi calo a sei cinture fino in fondo dove gli uccelli bevono, dove hanno fatto i nidi scavati nella roccia morbida :c’è una pozza tiepida quaggiù una tregua prima della pioggia.
Torneranno le iene nelle loro tane e i serpenti punti neri delle pietre da un cielo sfolgorante una farfalla si accorda con la luce sul tempo breve della vita : un patto – un viaggio nuovo. E’ già mattino.
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